‹‹Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce››.

Con l’arrivo dell’estate e la chiusura delle scuole diventa sempre più difficile intrattenere i bambini, evitando lunghi pomeriggi ipnotizzanti davanti alla tv, alla play station o al cellulare. Specie se le tendenze del momento impongono ritmi serrati e spazi traboccanti di attività, in una continua staffetta tra calcio, danza, musica, doposcuola e piscina, corsi di potenziamento e PON pomeridiani. Come possono le famiglie pensare di sostituire questi formidabili tappabuchi? Cresce così il malcontento e la frustrazione di genitori che, ancora impegnati a lavoro e costretti in città, faticano ad organizzare la routine quotidiana dei loro piccoli, abbagliati come sono dal miraggio della “vita piena”: vita piena di cose da fare; satolla di obiettivi e progetti da realizzare. L’imperativo del tutto va inseguito ad ogni costo, pena la costante convinzione di aver perso tempo, di aver fallito nel proprio compito educativo e aver cresciuto una generazione imperfetta e arrendevole.

Ma forse ciò che tanto temiamo è proprio ciò che rischiamo di ottenere. Compattiamo la vita dei nostri figli in un tempo mai libero alla noia e all’ozio, nel timore che possa rivelarsi vuota, e cadiamo così in una grande menzogna: non possono esserci spazi pieni senza tempi morti; non si può riempire uno spazio già saturo. Al contrario, il tempo libero, inteso come tempo libero dagli stimoli, dagli oggetti e dalle occupazioni, è il tempo per meravigliarsi, per riflettere, per divagare, per pensare a chi siamo e cosa ci piace fare.  Soprattutto per i bambini, il tempo “libero” diventa un’occasione per crescere, per esplorare le proprie motivazioni e la propria mente, per sviluppare competenze sociali e cognitive che non sempre necessitano di strumenti ausiliari. Siamo arrivati a pensare che per giocare a cucinare il bambino abbia bisogno di un set di pentole uguale a quello di mamma e papà ma non è così;  i bambini si divertono a cucinare anche usando sassi e bastoni come posate, realizzando favolosi brodi di pigne e insalate di fiori di campo. Bisogna dar loro la materia grezza affinché possano creare con le loro mani e stupirsi di ciò che possono fare da soli.

Insegnare il valore del tempo passato ad annoiarsi non significa, naturalmente, lasciare ai nostri figli le redine delle loro giornate estive: mantenere delle piccole routine quotidiane è di per sé funzionale e rassicurante; il trucco sta nell’essere flessibili e tenere a bada la frenesia del “dover fare sempre qualcosa”. Come? Pensando ad esempio a spazi di gioco condivisi con i nostri figli, intervallati da momenti meno strutturati, che permettano ai bambini di esperire una sana noia.

Potrebbe essere utile, a tal proposito,  realizzare un cartellone dell’estate con 3 finestre: una finalizzata ad accogliere una proposta di attività del genitore; una riservata al bambino e una finestrella libera da concedere alla noia, che il bambino potrà o meno riempire come meglio crede, anche restando sdraiato a terra, con i pensieri a ciondoli, o semplicemente guardando le nuvole fuori dalla finestra, per inventare storie e allenare l’immaginazione.

Facciamogli scegliere le attività e quando possiamo giochiamo con loro! Leggere, disegnare, costruire oggetti con materiali da riciclo; fare una passeggiata o diventare “turisti” nella propria città, scoprendo luoghi mai visitati; ma anche allestire un pic-nic su balcone con annessa preparazione merenda, dedicarsi al giardinaggio e all’ orto all’aria aperta sono tutte attività che aiutano i bambini a riscoprire la genuinità delle piccole cose; l’importanza del prendersi cura, i valori dell’attesa e della pazienza, della costanza e dell’impegno.  

La creatività non è altro che la capacità cognitiva di trovare soluzioni nuove e originali, perciò non crucciatevi troppo per ciò che i vostri figli dovrebbero fare o per cosa dovrebbero diventare. Non temete possano perder tempo o sprecarne troppo….la noia è il carburante della fantasia e i vuoti vanno mantenuti perché è nello spazio mancante, è nell’interstizio che si insinua il desiderio, la creatività e l’ingegno!

Buone vacanze!

 

 

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