DI PAOLA TERRILE

“Ma io una famiglia ce l’avevo!” è la frase pronunciata da un figlio adottato. Il libro vuole immergersi nel mondo dei bambini, rivolgendosi ai genitori che ad un certo punto devono fare i conti con la diversità dei figli. Nel libro si intraprende un viaggio “in punta di piedi” nel delicato mondo dei bambini adottati di età differenti in paesi lontani dall’Europa. I racconti di questi bambini possono essere considerati veri ponti per entrare in contatto con pensieri e sentimenti che li accompagnano. Ci si immerge nei vissuti emotivi e nelle esternazioni dei bambini, che attraversano la fase evolutiva della fanciulezza, dove emergono domande anche difficili ove bisogna fare i conti per non restare spiazzati. Accompagnare il proprio figlio adottivo alla ricerca della sua identità e di un nuovo equilibrio emotivo e relazionale diventa qualcosa di significativo per tutta la famiglia.

L’autrice in ogni capitolo pubblica pezzi di storie, disegni, ricordi e sentimenti narrati in prima persona, che testimoniano con la medesima immediatezza delle parole il sentire dei bambini nella sua continua evoluzione, poiché le storie delle famiglie adottive sono molto complesse ed in questo modo può evidenziare aspetti poco conosciuti e ricco di sentimenti.

Quindi lasciarsi guidare dai racconti vuol dire avvicinarsi al loro mondo e a ciò che muove la loro mente, ai sentimenti, ai ricordi del passato e alla costante ricerca delle origini che li anima.

Una lettura di riflessione e conoscenza per genitori che si avvicinano al mondo dei bambini adottati…

 

                                                                          

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