Smettila di fare i capricci! Quante volte abbiamo usato quest’imperativo con i nostri figli, stanchi delle loro incontentabili richieste e dell’ancor più sfiancante club di parenti, mamme e professionisti, pronti a puntare il dito e dire la loro in materia di educazione e crescita! Nel difficile mestiere dell’essere genitori sembra abbiano perso vigore l’istinto innato di cui madre natura ci ha dotati, il buon senso e il bagaglio di conoscenze che abbiamo fisiologicamente acquisito con la nascita di quel prezioso legame. Competenze e capacità che non ci riconosciamo e che finiamo per ignorare, abbagliati come siamo dalla frenetica corsa alla medaglia di “genitore perfetto”. E così, ciò che ci viene detto o tramandato dall’esterno finisce per essere più attendibile di ciò che parla a noi dall’interno, dal profondo, sollevando continui dubbi, paure di sbagliare e insicurezze. Roberta Cavallo e Antonio Panarese, autori del libro “Smettila di fare i capricci”, offrono un dietro front rispetto ai trand dell’ipermodernità, sostenendo come la chiave della serenità, nonché la possibilità di instaurare e mantenere una buona relazione con i figli, risieda nella possibilità di seguire la natura del bambino; imparare ad osservare ciò che ci dice con il suo comportamento, mettendoci a disposizione, pur rispettando il nostro ruolo genitoriale.

Ben lontano dall’essere un manuale di istruzioni o un decalogo di metodi educativi, il libro restituisce credito e valore alle risorse innate presenti in ciascuna mamma e in ciascun papà, eliminando tecnicismi ed etichette che rischiano, al contrario, di appiattire la genitorialità su freddi e preconfezionati pattern di regole e divieti. L’intento è far sì che il genitore, pagina dopo pagina, possa tornare ad ascoltare ciò che è già predisposto nelle sue corde e in quelle di suo figlio, attraverso approfondimenti che spaziano dalle cause dei capricci ai bisogni supremi dei bambini, sino all’importanza di comprendere il modo in cui quest’ultimi apprendono. Linee guida pratiche e concrete, che possono aiutarci a capire come disinnescare i capricci prima che si attivino, o a risolverli nel migliore dei modi, rinsaldando non solo la relazione con i nostri piccoli ma anche la propria autostima. I racconti di vita vissuta e le numerose storie di famiglie e bambini in cui gli autori si sono imbattuti rappresentano l’unica teoria a cui affidarsi, nella certezza che i doni di madre natura siano sotto i nostri occhi e che basti solo prestarvi attenzione, mettendo da parte condizionamenti, preconcetti, fretta o nervosismo. Perché non solo i bambini sono nati per essere felici; anche i genitori lo sono. «Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido».

L’obiettivo di questo libro è dunque ricordarci quello che naturalmente sappiamo già, ma che talvolta dimentichiamo: i bambini sono vasi pieni, scrigni riboccanti di progetti, talenti e desideri da esprimere e realizzare. Basta osservarli mentre ridono, giocano, piangono o dormono per capire di cosa hanno bisogno, cosa stanno provando e dunque come assecondarne le esigenze e poterli aiutare nella crescita. Nessun bambino infatti può fare a meno della guida di un adulto. E nessun seme può germogliare in un terreno inaridito e asciutto dalla stanchezza, dal nervosismo, dalla paura di sbagliare o dalla sensazione di non essere buoni genitori. Noi e la nostra possibilità di star bene conta tanto quanto quella dei nostri bambini. E allora abbandoniamo l’idea che i nostri figli siano macchine da far funzionare; piccoli esseri da indottrinare, che devono imparare a comportarsi per poter stare al mondo; recuperiamo piuttosto la capacità innata di prenderci cura dei nostri piccoli. Perché la natura è semplice; a volte perfino scontata. Forse così riusciremo a fare della nostra responsabilità di genitori qualcosa di piacevole e leggero; per riscoprire tutto il bello dell’essere una madre, dell’essere un padre.

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