di Sophie Kinsella

Fixie Farr è una donna precisa e meticolosa. Nella sua vita tutto deve essere in ordine proprio come tra gli scaffali del negozio di casalinghi che gestisce assieme ai suoi familiari. Il suo motto è “La famiglia prima di tutto” e per questo non esita a rimediare ai danni compiuti da Jake e Nicole, fratelli maggiori che non sembrano avere a cuore le sorti del negozio. Un giorno, però, un piacevole imprevisto irrompe nella sua metodica routine: un uomo conosciuto per caso in un bar durante una situazione di emergenza le chiede aiuto e Fixie, in nome di quell’altruismo che la contraddistingue, accetta di controllargli il portatile mentre lui è fuori al telefono, salvandolo da un disastro. Sebastian, manager finanziario, volendo sdebitarsi con lei, le scrive su una fascetta di carta “Ti devo un favore”. Una frase per certi versi banale che, però, per Fixie rappresenterà un autentico punto di svolta.

“La lealtà nei confronti della famiglia è una cosa molto importante nella mia vita. Forse la più importante. Ci sono persone che si fanno guidare dalla voce di Gesù; io da quella di mio padre, che prima di morire, con il suo accento dell’East End, ha detto: «L’importante è la famiglia, Fixie. La famiglia è la nostra forza. La famiglia è tutto».”

È innegabile che la famiglia rivesta un ruolo fondamentale nella vita di ciascun individuo. È la culla nella quale viene a formarsi la persona; è il primo zaino che ci viene dato in dotazione colmo di valori, insegnamenti, idee e modi di rapportarsi agli altri. Un “porto” al quale sentiremo sempre di appartenere, anche quando saremo pronti a salpare l’ancora e partire alla volta di nuovi mari e nuovi orizzonti.

Fixie ha fatto della famiglia una filosofia di vita. Tutto viene compiuto in funzione del “nido primordiale”, spesso senza ricevere nulla in cambio. Ciò significa occuparsi di incombenze che non le spettano; difendere i fratelli anche dinanzi all’ indifendibile; giustificare i loro comportamenti. Troppo buona per molti, legatissima agli affetti per altri, Fixie mette sempre in secondo piano se stessa per il bene dei fratelli, verso i quali mostra un certo e ingiustificato timore reverenziale. Non riesce ad affrontarli, a rimproverarli, si intimorisce come se fosse una bambina. L’incontro con Seb – avvenuto in perfetto “stile Kinsella” – è per Fixie terapeutico. Le dà, infatti, la possibilità di guardare oggettivamente la sua vita e di scoprire che non è con l’accondiscendenza continua che si affrontano i problemi ma attraverso il confronto e il dialogo, anche se ciò comporterà discutere e talvolta scontrarsi. Pian piano Fixie inizia a cambiare, a crescere. Da persona remissiva si trasforma in una combattiva eroina, determinata a salvare la sua famiglia e a lottare per quello in cui realmente crede.

Sebastian è un personaggio che appare e riappare per circa tre quarti del romanzo, per poi prendere prepotentemente le redini della trama nell’ultima parte. È indubbiamente un uomo che ha saputo giocare bene le sue carte, ha fatto carriera, è a capo di una società, ma qualcosa lo opprime al punto da impedirgli di vivere appieno la sua vita. I due conducono esistenze agli antipodi: mentre Fixie ha una famiglia anche troppo presente, Seb è stato costretto ad affrontare il peso delle perdite e le conseguenze di simili legami interrotti. Il rapporto tra i due è difficile, imprevedibile, fatto anche di incomprensioni e litigi, che se in un primo momento li faranno allontanare si riveleranno poi altamente costruttivi.

Lo stile dell’autrice è fresco, brioso, divertente e il lettore non può non sentirsi parte della vicenda, immedesimandosi nelle storie dei nostri altalenati personaggi.

Un Romanzo appassionante, imprevedibile ed emozionante sul finale. Da leggere con piacere, magari lasciando scorrere le pagine sotto una piacevole brezza marina!

Buona lettura e buona estate!!

 

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