Oggi affronteremo uno stravagante viaggio nella mente di una ragazzina di undici anni, nel pieno della sua adolescenza, per comprendere come funzionano ricordi ed emozioni attraverso la visione del quindicesimo lungometraggio della Pixar Animation Studios, “Inside Out”, diretto da Pete Docter, già regista di pilastri dell’animazione come Toy StoryWALL-E e Up e miglior film d’animazione agli Oscar 2016. Questo viaggio fantastico è stato realizzato grazie al lavoro di un team di psicologi, che ha contribuito alla creazione dei personaggi che rappresentano le varie emozioni. Inside Out consente allo spettatore un viaggio nella mente umana, attraverso le vie insidiose della memoria emotiva; con l’ausilio della rappresentazione animata, diventano tangibili le esperienze che, una volta registrate, costruiscono la personalità dell’individuo emozione dopo emozione. Questo divertente cartone animato ci invita a cogliere i segnali d’allarme che si annidano in sintomi e sogni, spronandoci a non sottovalutare qualsiasi manifestazione di un conflitto interiore, essendo noi esseri puramente razionali, acquisiamo e valorizziamo le nostre esperienze attraverso i ricordi, alcuni dei quali (nel film chiamati ricordi base) sono così importanti da forgiare la nostra stessa identità. 

L’originalissima trama di Inside Out vede protagonista una ragazzina di 11 anni, alle prese con le difficoltà di un trasferimento a San Francisco, dovuto al lavoro del papà. Come tutti i bambini, inizialmente Riley accoglie con entusiasmo la novità, immaginando e idealizzando ogni possibile lato positivo della nuova città e della casa in cui andrà ad abitare ma ben presto, complici numerose difficoltà pratiche, la bambina piomba in uno stato di profonda nostalgia di casa che la porta a decidere di fuggire per cercare di tornare da sola nel suo rassicurante paesino del Minnesota, là dove ha lasciato i suoi ricordi più belli. Ma cosa succede nel frattempo nel cervello di Riley? Inside Out presenta i simpatici “inquilini” della sua mente, le cinque emozioni primarie responsabili della gamma di reazioni espresse da tutti gli esseri umani: Gioia, Disgusto, Paura, Rabbia e Tristezza sono dei simpatici personaggi antropomorfi che – ognuno con la sua funzione – garantiscono, attraverso una tecnologica centrale di controllo. I ricordi base sono strettamente collegati, alle isole della personalità, che incarnano i valori e i contenuti più importanti per un individuo: nel caso di Riley abbiamo l’isola dell’hockey, l’isola dell’amicizia, l’isola delle stupidaggini (fatta di divertenti buffonate che tanto la fanno ridere), l’isola dell’onestà e l’isola della famiglia, gli elementi che rendono piena e felice la vita di Riley e che ne caratterizzano l’unicità come essere umano. La felicità, tuttavia, è uno stato interiore, e Riley dovrà rendersi conto che nulla può tornare a posto senza una profonda consapevolezza dei reali motivi che la rendono triste. Inside Out è una delle fiabe più istruttive della Disney, in grado di lasciare da parte l’ottimismo puro e semplice caratteristico di numerose storie per bambini per evidenziare come le difficoltà esistano ma – non per questo – non abbiano rimedio. Anzi, solo averle vissute riesce a far apprezzare il valore di ciò che ancora abbiamo e che non sono gli agenti esterni a poter cambiare.

Adesso divano, pop corn e buona visione!